Riflessioni critiche sulla partecipata manifestazione contro la vendita del Forlanini

E’ stata una grande e partecipata manifestazione quella del 1 aprile contro la vendita dell’ex Ospedale Forlanini, ma corre l’obbligo di fare una riflessione:
con la nostra azione abbiamo stanato la Regione che ha cominciato a muoversi dopo che il Cordinamento dei Comitati ha preso visibilità sul territorio del Municipio XII e XI con tantissime iniziative e coinvolgendo cittadini interessati alla soluzione per il Forlanini.
Le nostre iniziative condivise sono state qualche volta ostacolate da chi pensa che la Regione Lazio in questi anni ha fatto bene lasciando questa bellissima struttura al degrado più assoluto, che ha fatto bene a non consultare il territorio, che ha fatto bene a dichiarare vendibile il complesso ad una cifra irrisoria, insomma che ha fatto e fà bene tutto ciò che fà.
Allora io mi domando: PERCHE’ OGGI NON SONO VENUTI IN PIAZZA A DIRCI CHE STIAMO SBAGLIANDO NOI? PERCHE’ NON SI CONFRONTANO?
Allora è dato pensare che i motivi sono altri e non riguardano il Forlanini. Adesso attendiamo che la Regione si confronti con il Comune, i Municipi ed i cittadini per mettere in piedi un progetto condiviso.
PASSIAMO DALLE CHIACCHIERE AI FATTI E SOLO ALLORA POTREMMO VEDERE CHE AVEVA RAGIONE E CHI NO.

(Guarda le foto)

Il XX secolo a Monteverde (contributo di Schoolzerouno De André Roma)

Monteverde Vecchio fu destinato da subito a zona residenziale e sorsero ville ai due lati di Via Alessandro Poerio, che negli anni 20 costituiva l’arteria principale della zona, mentre nelle vie limitrofe, come Via Fratelli Bandiera, Via Felice Cavallotti, Via Lorenzo Valla ecc., nacquero le palazzine, che permisero una più ampia speculazione edilizia, speculazione che andò via via intensificandosi in accordo col nuovo piano regolatore fascista del 1931 che prevedeva il massimo sfruttamento possibile dei terreni.
L’INCIS (Istituto Nazionale Case per gli Impiegati Statali) urbanizzò Via Giacinto Carini che sostituì ben presto la più aristocratica Via Poerio. Analogamente a quelli di Via Poerio sorsero negli anni í20 i villini della Circonvallazione Gianicolense (che ancora non era tracciata) e delle vie limitrofe. L’odierno Largo Ravizza, allora ingentilito da molti alberi, costituiva il centro del nuovo quartiere. Altre abitazioni di tipo residenziale si trovavano nella zona compresa fra le odierne Stazione di Trastevere e l’Ospedale San Camillo.

Anche questi villini erano abitazioni a due piani, circondate dal verde dei loro stessi giardini. Le famiglie che costruirono qui si costituirono in cooperativa, la quale poté acquistare il terreno ed usufruire di un prestito statale venticinquennale, ad un tasso particolarmente vantaggioso, a condizione che i costruttori si attenessero ad alcune regole di decoro e di economia: un solo ingresso, un unico bagno, una zona verde di rispetto attorno alla casa. Gli abitanti di questi villini erano funzionari statali, anche di alto grado.

Per quanto concerne la zona degli ospedali, va ricordato che negli ultimi anni fra il 1925 e il 1935 si destinò l’area all’edificazione delle strutture sanitarie, vista l’eccezionale salubrità del luogo; iniziò così una prima, massiccia urbanizzazione di quello che fino a quel momento aveva costituito un angolo semirurale della capitale.
L’Ospedale San Camillo, progettato nel 1919 e all’epoca intitolato alla Vittoria (si era al termine della I Guerra Mondiale) soffrì della mancanza di fondi e dovette aspettare gli anni del Fascismo, tra il 1929 e il 1931, per poter essere ultimato e intitolato, ovviamente, Ospedale del Littorio.
La costruzione dell’Ospedale chiamò in zona un gran numero di operatori sanitari, per i quali vennero costruiti i primi, grandi palazzi sulla Circonvallazione. Queste nuove abitazioni erano caratterizzate dalla presenza di piccole unit� abitative, nessuna zona di rispetto adibita a verde, insomma, avevano le caratteristiche della corrente edilizia popolare.

Accanto all’Ospedale del Littorio, sorsero negli stessi anni il Carlo Forlanini, dal nome dell’inventore del pneumatorace (la macchina che mette a riposo uno dei polmoni malati, immobilizzandolo fino alla guarigione) e il Lazzaro Spallanzani, specializzato nelle malattie infettive, una sorta di moderno lazzaretto, costruito a tempo di record per il timore che la terribile epidemia di colera scoppiata a Napoli potesse propagarsi alla vicina capitale.
Come si può immaginare, anche questi ospedali, con il loro esercito di medici ed infermieri, richiesero la costruzione di nuove abitazioni

 

Grande partecipazione all’Assemblea Cittadina contro la vendita del Complesso del Forlanini.

Numerose sono state le presenze di associazioni e comitati a cui è stato chiesta un’attiva condivisione e partecipazione alle prossime iniziative per respingere la decisione assunta da Zingaretti e la sua Giunta di svendere o alienare il Complesso del Forlanini.
L’Assemblea è stata indetta a seguito della delibera della Giunta della Regione Lazio n. 766 approvata all’unanimità il 13 dicembre scorso nella quale è stato deciso che il Forlanini da bene immobile indisponibile diventa disponibile alla vendita al prezzo indicato dalla Agenzia del Demanio di 70 milioni di euro.
Con questa delibera Zingaretti e la sua Giunta hanno cambiato la natura giuridica del Forlanini con l’obiettivo preciso di inserirlo nell’ambito degli immobili da alienare.
Per quanto riguarda il prezzo stabilito si tratta di un valore non di mercato in quanto l’alienazione avverrà utilizzando le procedure di cartolizzazione secondo le regole della finanza immobiliare.
Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per il Forlanini ha ripetutamente chiesto un incontro con il Presidente Zingaretti ma è rimasto inascoltato. Ora, a seguito dell’Assemblea Cittadina, chiederà un ulteriore incontro con il Presidente delle Regione Lazio, con il Sindaco di Roma, con i Gruppi Consiliari della Regione e del Comune per manifestare le proprie preoccupazioni circa il futuro del Complesso del Forlanini e per chiedere un tavolo partecipato dove i cittadini, i comitati e le associazioni possano esporre le proprie idee ed esigenze.
Inoltre in sede di Assemblea è stata avanzata l’ipotesi di un ricorso contro la delibera. Il Coordinamento si stà attivando in merito.
Insomma l’Assemblea ha dato spunti interessanti per il proseguo delle iniziative che non si fermeranno perchè è questo che hanno chiesto tutti i partecipanti.
Al più presto ci sarà una grande manifestazione con il coinvolgimento non solo dei cittadini dell’ XI e XII Municipio ma di tutti i romani. Il Forlanini è un bene di tutta la città.