Assemblea cittadina contro la vendita del complesso Ospedaliero Forlanini (delibera di giunta n. 766/16 della Regione Lazio)

Il Complesso Ospedaliero Forlanini, la cui dismissione formale è stata decisa dieci anni fa e lasciato in uno stato di abbandono, è stato reso disponibile alla vendita dalla citata Delibera della Giunta Regionale Lazio n. 766, approvata all’unanimità in data 13 dicembre 2016.
IL COORDINAMENTO DEI COMITATI E DELLE ASSOCIAZIONI PER IL FORLANINI PROPRIETA’ PUBBLICA BENE COMUNE che da anni si batte per il mantenimento della proprietà pubblica e della destinazione socio-sanitaria del Complesso INVITA la cittadinanza, le associazioni, i Comitati, le rappresentanze sindacali e tutte le realtà che hanno a cuore il diritto alla salute, l’Ambiente e la conservazione del patrimonio pubblico a partecipare all’Assemblea che si terrà il giorno 16 gennaio 2017 alle ore 17,00 presso l’aula consiliare dell’XI Municipio, sita in Via Montalcini, n. 1 per DISCUTERE E DEFINIRE INSIEME LE MODALITA’ E LE INIZIATIVE PER CONTRASTARE E RESPINGERE LA DECISIONE assunta da Zingaretti e la sua giunta e qualunque ipotesi di svendita o speculazione sull’area del Complesso del Forlanini

Incontro del Coordinamento con il Municipio XII sul Forlanini

Si è svolto l’incontro tra una delegazione del Coordinamento con la Presidente del Municipio XII Silvia Crescimanno e gli Assessori al Bilancio e ai Lavori Pubblici Valerio Vacchini e Valerio Andronico.
Abbiamo sottolineato che, a dieci anni dalla decisione di dismettere l’Ospedale Forlanini, e da quando l’immobile è nella disponibilità della Regione Lazio, questa non ha presentato un progetto organico sul futuro dell’ex Ospedale, mentre ha iniziato a deliberare piani per lo spostamento all’interno del Forlanini di uffici della Regione (Cittadella delle Amministrazioni). Tutto questo avviene nell’assoluta indifferenza riguardo le richieste dei cittadini, sottraendosi ad un confronto aperto e trasparente più volte richiesto.
Abbiamo quindi illustrato le linee di indirizzo e alcune nostre proposte per il riutilizzo e la valorizzazione del Complesso del Forlanini.
Il Presidente e gli Assessori, dopo aver messo in evidenza la gravosità dell’impegno economico per la ristrutturazione degli immobili hanno affermato di condividere le linee del Coordinamento e hanno sottolineato che l’orientamento della Giunta Municipale è per la riconversione del Forlanini con servizi Socio-Sanitari e Culturali.

Alcune notizie sull’assemblea pubblica: “Il Forlanini non si vende” del 9 maggio

Innanzitutto grande partecipazione ed interesse. Gli interventi hanno focalizzato il problema del Forlanini inserendolo nel discorso più ampio del progressivo abbandono della sanità pubblica, giustificandolo con il debito, a favore della sanità privata convenzionata.
Noi come Coordinamento abbiamo messo in evidenza il grande lavoro di circa due anni per armonizzare in un progetto comune realtà associative del territorio e persone molto diverse tra loro che avevano ed hanno un obiettivo: quello della difesa di un bene comune. Si è parlato di economia, di urbanistica, di ambiente, di cartolarizzazione, della situazione di degrado ecc..
Erano presenti i Presidenti del Municipio XII e XI Cristina Maltese e Maurizio Veloccia ed hanno assicurato di farsi parte attiva per sollecitare la Regione ad attivare un incontro (più volte richiesto dal Coordinamento) per ascoltare i cittadini ed avviare una prassi di politica partecipata.
Nelle conclusioni abbiamo sollecitato i cittadini a diventare parte attiva nel sostenere l’azione del Coordinamento “Forlanini Proprietà Pubblica Bene Comune”.

Articolo sul Forlanini di Valentina Conti su “iltempo.it”

Roma, 10/5/2016

Quel reparto d’eccellenza accerchiato dai disperati.

Medicina nucleare è rimasto attivo.

Vive. Tra montacarichi luridi bloccati, sterpaglie, rifugi di clochard, padiglioni sconquassati. Continua il suo lavoro nell’ex ospedale chiuso di cui su queste pagine, da anni, abbiamo denunciato di tutto. Al Forlanini c’è ancora un reparto: Medicina Nucleare. L’unico rimasto in piedi perché impossibile da trasferire al vicino San Camillo – dove si sono individuati i locali adatti – per un solo motivo: la mancanza di fondi necessari per i lavori di ristrutturazione. Sta lì, al piano terra del settore H. Per accedervi dall’ingresso principale dell’ex nosocomio oltrepassiamo il corridoio horror a pezzi con le mattonelle della pavimentazione saltate, le stanze piene di materiali alla deriva e scendiamo giù oltre la rampa di scale. Il rumore dei nostri passi irrompe nel silenzio. Due le porte d’ingresso: una per il pubblico sotto l’arco all’esterno nella desolazione, l’altra per gli operatori sanitari. Si prenotano visite: ieri all’accettazione c’era la fila. Non ci sono degenti, ma l’attività prosegue. All’interno dell’ospedale fantasma.

Tempo fa anticipammo il possibile spostamento del reparto all’Ifo, poi si andò sul San Camillo. Sono stati presentati progetto e relazione in Regione, ma su quando avverrà il trasferimento nessuna certezza. D’altronde, il direttore generale dell’azienda ospedaliera Antonio D’Urso l’anno scorso rimarcò a Il Tempo : «La tempistica non sarà breve». Nella struttura rimangono pure il magazzino della farmacia, il Museo anatomico e, sull’altro versante, il corso di fisioterapia infermieristica. Il parcheggio è pieno di auto: «Parcheggia il personale del San Camillo, il pomeriggio anche le mamme che vanno a prendere i figli a scuola qui vicino», dice una signora che incontriamo, avvertendoci: «Stia attenta ai barboni»; «Abbiamo trovato sangue per terra nei padiglioni, la notte è una lotta», hanno raccontato gli operatori sanitari ai microfoni di Striscia. Ieri pomeriggio, in un incontro promosso dal Coordinamento Proprietà Pubblica-Bene Comune che riunisce tutte le associazioni a tutela del Forlanini, a cui hanno preso parte medici, urbanisti, economisti, cittadini, è stato messo nero su bianco un progetto per conservare la proprietà pubblica della struttura puntando sulla caratterizzazione socio-sanitaria, «tema rispetto al quale non c’è molta partecipazione istituzionale».

Una proposta partorita della società civile che farebbe risparmiare tanto alla Asl Roma 3. Come? Incamerando i 5 presidi della Asl per cui si spendono in affitto 3 milioni di euro l’anno, gli uffici amministrativi dell’Ares 118 che costano un milione di euro, le residenze sanitarie assistenziali (320 i posti letto possibili da ricavare), Case della Salute. E poi realizzando un centro culturale, spazi sociali di quartiere, un parco pubblico e una scuola di giardinaggio sfruttando il verde. Non solo. Il presidente dell’associazione Forlanini Domani Onlus, Lucio Mango ha suggerito «la creazione di una struttura culturale multietnica interreligiosa per il colloquio tra i popoli e, all’interno, di un Ostello della Gioventù».